Il caso: dopo il decesso del padre, uno dei figli ha lamentato che uno dei fratelli aveva esibito un testamento olografo dal quale risultava che il genitore lo aveva nominato erede universale, assegnandogli in ogni caso la quota disponibile nel caso gli altri fratelli avessero richiesto la legittima. Il fratello che si è rivolto alla studio aveva fondati motivi di ritenere il testamento apocrifo o comunque redatto dal genitore in stato di soggezione essendo gravemente ammalato di una patologia neurologica.

La soluzione proposta è stata di impugnare di nullità il testamento sotto il duplice profilo della apocrificità e della limitazione della capacità volitiva del genitore e quindi chiedere che si procedesse a successione legittima e contestuale divisione dell’asse ereditario.

Tale soluzione ha consentito di far accertare la nullità del testamento, di aprire la successione legittima fra tutti gli eredi, di sottoporre a sequestro giudiziario tutti i beni ereditari che erano nel possesso del presunto erede universale, la divisione in natura della massa ereditaria mediante la formazione di tante quote uguali per quanti erano gli eredi legittimi e la loro assegnazione mediante sorteggio.

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