Il caso: un coltivatore diretto aveva acquistato un fondo di svariati ettari accedendo al finanziamento agevolato da parte dell’ente pubblico che svolge servizi per il mercato agricolo. Il finanziamento dell’intero prezzo prevedeva l’atto di compravendita con riserva di proprietà in favore dell’ente finanziatore ed un piano di ammortamento per la restituzione della somma finanziata. Il coltivatore diretto dopo aver pagato numerose rate, non è stato in grado di proseguire nell’adempimento del piano. L’ente ha ottenuto con sentenza la risoluzione del contratto di compravendita acquisendo l’immobile  che ha venduto all’asta ricavando un prezzo addirittura superiore al valore dell’intero piano di ammortamento, ha lucrato dalla concessione di una porzione per lo sfruttamento di impianto eolico ed nello stesso tempo ha tutte le somme che erano state versate dal coltivatore diretto

La soluzione proposta al coltivatore diretto è stata di richiedere, ai sensi dell’art.1526 c. c. la restituzione di tutte le rate riscosse con l’aggiunta degli interessi legali ed un indennità per tutti i miglioramenti apportati al fondo avendone detenuto il legittimo possesso di buona fede , almeno fino alla data della sentenza che ne ordinava il rilascio all’ente. Tale soluzione ha consentire al coltivatore diretto un recupero consistente di denaro nei confronti dell’ente che è stato condannato a restituire oltre 100 mila euro.


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